giovedì 4 settembre 2014

Aliexpress crea dipendenza


Ormai ho dipendenza da Aliexpress dove con pochi centesimi posso comprare di tutto, dove i prezzi sono inferiori a quelli dei cinesi in Italia e dove posso riempire il carrello virtuale con pochissimo. I prodotti impiegano un mese, un mese e mezzo ad arrivare e l’unica volta che non mi è arrivato nulla il venditore mi ha reso i soldi. Sono stupita e totalmente innamorata di questo sito. Per mia esperienza posso dire che la merce è cinese quindi non ci si può aspettare chi sa cosa, ma è perfettamente conforme alla descrizione. Fino ad ora ho scelto di non acquistare cosmetici perché non mi fido a mettere sulla pelle prodotti dichiaratamente cinesi (che poi chi sa dove producono quelli "di marca"?!) ma solo oggetti. Ho preso un aggeggio fantastico per applicare il mascara senza sporcarsi la palpebra (http://www.aliexpress.com/snapshot/6115508511.html) ,un set di pennelli viso copia impressionante dei famosi Real Techniques, un “blocco” da 10 paia di ciglia finte belle morbide e con l’attaccatura sottile (http://www.aliexpress.com/snapshot/6028625362.html). Sono in attesa delle guide per l’autotaglio dei capelli (http://www.aliexpress.com/snapshot/6115488624.html), la spugna di Konjac (http://www.aliexpress.com/snapshot/6223549657.html),di una frangetta posticcia (http://www.aliexpress.com/snapshot/6180039546.html), altri 4 pennelli occhi(http://www.aliexpress.com/snapshot/6223820038.html).
La cosa che mi piace è che quando arivano mi sono quasi dimenticata di starli aspettando ed è come ricevere un regalo. Con la dogana non ho mai avuto, problemi forse perché faccio sempre ordini di cose il cui pacchetto è piccolo e non da nell’occhio. Su E-bay ho preso un paio di fregature e non compro più, su aliexpress, fino ad ora, sono stati più seri. Pollice in su per quello che io definisco l’e-bay cinese!!!



giovedì 20 febbraio 2014

L'amore vero ritorna sempre ovvero l''Hennè e le erbe tintorie




Da adolescente ho fatto una tinta chimica ogni 15 giorni, ho decolorato ciocche fatto meches e torturato i capelli a più non posso. La natura con me è stata gentile e mi ha permesso di non rimanere calva. A 25 anni ho scoperto l'henné ed è stato amore a prima vista. Lo miscelavo con infuso caldo di karcadé, succo di limone, yogurth e lo spalmavo fieramente su tutti i capelli. Sopportavo stoicamente il peso della cofana fangosa per 5/8 ore e poi sciacquavo e facevo un leggero schampoo.
Pian piano l’avvento dei tutorial mi ha insegnato tante cose e così ho scoperto che il mio henné conteneva picramato di sodio che è un colorante sintetico che abbinato alll’henné colora di rosso i capelli. Il picramato è iscritto nel registro del ministero nelle sostanze nocive e pericolose per l’organismo. Non lo sapevo l’ho usato per anni anche se credo, spero, che fosse presente in quantità irrisorie. Ho anche scoperto che l’henné ha bisogno di ossidarsi prima di essere applicato perché fino all’ossidazione rilascia poco colore. Tenendo in testa il pappone per tante ore lo facevo ossidare in testa! Ma passiamo all’oggi: dopo 4 anni di nulla (in gravidanza-allattamento è sconsigliato) ho ripreso le mie opere spalmatorie ma, stavolta, ben conscia di quello che facevo. In prima battuta ho preso 200 gr  di henné rosso della TEA l’ho miscelato (con un cucchiaio in plastica perché non si possono usare metalli a contatto con l’henné) con acqua distillata a temperatura ambiente e succo di un limone e fatto riposare/ossidare 12 ore in una ciotola di vetro coperto da pellicola (il tutto inserito nel forno spento). Mi sono fatta lo schampoo e sono filata a letto. Il mattino dopo ho preso il mio impasto ormai marroncino e l’ho spalmato in strato abbondante su tutti i capelli, coperto la cofana con pellicola e tenuto in posa tre ore. Ho sciacquato e usato per l’ultimo risciacquo acqua e aceto di mele. I capelli sono risultati con un riflessino rosso aranciato (parto da una base castano scuro) e mooolto secchi. Non mi sono demoralizzata, dopo tre giorni (tanto ci vuole affinché l’henné si fissi sui capelli e non cambi più colore) ho messo un po' di olio solo sulle punte e ho iniziato a godermi il mio rossiccio. Dopo 15 giorni ho reimpastato 100 gr di henné con tisana in acqua distallata di karkadè e succo di limone, messo a riposare le solite 12 h e, stavolta ho aggiunto al primo impasto un secondo fatto pochi minuti prima con 50gr di Robbia (erba tintoria rossa) e 50 gr di Amla con acqua distillata. Ripetuta tutta la routine di spennellamento, impacchettamento, attesa (sempre tre ore), risciacquo e risciacquo con aceto ho finalmente esultato. I capelli sono diventati un bel rosso ciliegia scuro, lucidi, corposi e profumati. Per niente secchi.Li sento corposi...li adoro. Ogni mese, mese e mezzo ripeto la seconda ricetta e sono felicissima. Unico difetto è che il colore scarica sempre un po' ma l’effetto è duraturo!Ho usato prodotti della TEA e di Janas  e devo dire che qualitativamente mi sono sembrati entrambi molto buoni, gli hennè non sono sabbiosi e si stendono e sciacquano con facilità (rispetto a quello che usavo prima), la robbia crea un po' di difficoltà a spalmarsi ma nulla di allarmante.Sono strasoddisfatta del risultato, adesso sto studiando una miscela buona per mia madre che è biondina.

lunedì 27 gennaio 2014

Pollo al latte

Appartenente alla categoria delle ricette economiche che non sbagli mai ecco a voi il pollo al latte.

Occorrente per 4 persone:
4/5 sovracosce di pollo
250 ml di latte
200 ml di panna da cucina
Sale q.b.
pepe q.b.
Rosmarino q.b.

Eliminare la pelle dalle sovracosce , sciacquarle e metterle in una padella con un filo d'olio. Farle rosolare a fuoco basso, una volta che la sigillatura è avvenuta, cospargere di pepe e rosmarino, salare e proseguire la cottura coprendo la padella con il coperchio. Girare frequentemente. Non appena sarà possibile disossare il pollo e rimettere i bocconcini di carne nella stessa padella, aggiungere il latte e la panna. Proseguire la cottura fino a completarla. Spegnere e lasciare riposare. Il pollo risulterà tenerissimo, più tempo lo si lascerà riposare più sarà tenero e saporito.Consiglio di prepararlo anche la sera per il pranzo del giorno dopo. Accorgimento da prestare è quello di non far fare la crosticina al pollo quando lo si rosola e di disossarlo quando la cottura non è ultimata. Controllare la salatura prima di servire perché la panna e il latte tendono ad addolcire la pietanza.Se avanza il sughetto lo uso per condire la pasta. A noi non danno fastidio gli aghetti di rosmarino (che sminuzzo prima di mettere in padella) ma se preferite potete mettere qualche rametto legato con dello spago alimentare da rimuovere prima di aggiungere il latte e la panna.
Fino ad oggi i miei ospiti si sono sempre leccati i baffi!!!



lunedì 20 gennaio 2014

La pasta melting pot

Ieri sera ho improvvisato un sugo che mi è venuto benissimo. Eravamo in 4 e, mentre aspettavo che l'acqua per la pasta raggiungesse il bollore, ho messo sul fuoco una padella con circa 3 cucchiai di olio e.v.o., un paio di spicchi di aglio e dei pomodorini tagliati a metà. Dopo aver salato l'acqua ho iniziato la cottura di 320 gr di mezze maniche rigate. Dopo pochi minuti ho spento il fuoco, e versato in padella una confezione di feta (250 gr) tagliata a dadini, una ventina di olive taggiasche denocciolate e un paio di cucchiaini di origano, ho girato e lasciato riposare. Pochi istanti prima che la pasta fosse cotta (ben al dente) ho riacceso il fuoco sotto la padella, colato la pasta e rigirata a caldo.Non ho aggiunto sale perché la feta e le olive danno sapidità al piatto, ma saggiate sempre perché se i pomodorini risultano particolarmente dolci puo' essere necessaria un'aggiustatina. Menzione speciale ai pomodorini usati che erano quelli del "piennolo", ossia dei pomodorini che crescono sulle pendici del Vesuvio che vengono intrecciati sfruttando parti della pianta intorno ad un filo. Si crea così una pigna di pomodorini che si conserva appesa. I pomodorini risultano di un bel rosso scuro, caratteristica la pelle doppia ma non dura ed il sapore intenso. Mi piace aver utilizzato ingredienti campani, greci e liguri che si sono ben ammalgamati e esaltati reciprocamente.