martedì 29 ottobre 2013

Sopravvivere alla moda dell'eco-bio


Non possiamo non tenere in conto che l'utilizzo di prodotti eco-bio sia di gran moda e, come accade per tutte le cose di moda, i prezzi lievitano in maniera non sempre giustificata. Sono vegetariana da quasi 20 anni, vivo nel sud Italia e ho estrema difficoltà a trovare prodotti di soia o similari, specifici per vegetariani che non abbiano prezzi stratosferici. Tutta la mia vita si svolge in un mondo che non tiene conto che determinate scelte non sono di lusso ma sono solo scelte consapevoli nei confronti della terra e dei suoi abitanti. Detto ciò ormai ho una lista standardizzata di prodotti da acquistare che mi permette di mangiare, bere, vestire, lavarmi e truccarmi senza dover spendere un patrimonio. Il tema danaro è sempre presente non perché sia particolarmente tirchia o povera ma perché nel mio stile di vita lo spreco va sempre evitato, che sia di materiali o di soldi. A questa lista si aggiungono o sottraggono prodotti a seconda delle nuove immissioni sul mercato o delle sparizioni. Quando vedo un nuovo prodotto la prima cosa che faccio e leggere gli ingredienti che lo compongono e vedere se ha certificazioni bio. Un prodotto certificato è quasi sempre un prodotto più caro rispetto a similari non certificati perché alle aziende costa ottenere la certificazione e mantenere gli standard per non perderla. Ma, di contro, è un prodotto fatto con sole materie biologiche, mentre un prodotto definito bio ma che non porta certificazione è un prodotto fatto con materie bio ma non solo. Chiaramente quando posso scelgo prodotti certificati bio, ma non sempre mi è possibile e quindi scendo a compromessi. Naturasi è un famoso supermercato che vende prodotti biologici ma è caro, tutto quello che posso trovare altrove lo compro altrove, cose tipo il Tempeh, se lo voglio, lo devo per forza comprare li perchè non si trova in negozi generici. L’ipercoop ha una linea bio che copre gran parte delle mie necessità. Quello che posso lo auto-produco (seitan, polpette vegetali, etc.)comprando materie prime accettabili. Ho una lista ormai stampata nella mente di materie dannose che assolutamente rendono inaccettabili i prodotti (che siano commestibili o di altro uso) come olio di palma, grassi o oli vegetali non specificati, siliconi, parabeni, peg, paraffina... se vedo un nuovo prodotto che mi sembra accettabile lo compro e se poi scopro che non lo è pazienza lo uso lo stesso, per una volta non muore nessuno!Se sono in dubbio fotografo con il cellulare l’inci o gli ingredienti e a casa, biodizionario al monitor, controllo. Non è impossibile bisogna solo farci l’occhio e andare per tentativi ed errori, non cadendo nell’integralismo, fidandosi dei guru che si trovano in rete e dei loro consigli e studiando un po'. 

lunedì 14 ottobre 2013

Gel ai semi di lino home made

Dopo aver visto innumerevoli video in merito  ho deciso di provare anche io a  fare il gel di semi di lino. Ho comprato i semi e l'acqua distillata al supermercato ed ho iniziato a provare. La ricetta base prevede 40 gr di semi di lino in 250 ml di acqua distillata. In un primo momento ho deciso di provare ad estrarre il gel a freddo e a caldo usando 20 gr di semi di lino e 125 ml di acqua distillata per ogni procedimento. Dall'estrazione a freddo ho ottenuto, dopo circa 18 ore di ammollo, un gel dal colore più chiaro e dalla consistenza decisamente più liquida. Con l'estrazione a freddo ho prodotto un gel leggerissimamente giallino e  abbastanza denso. Non ho aggiunto niente riservandomi di farlo poco prima dell'uso.
Liberare i semini dal gel estratto è una seccatura, ma se non lo si fa resta praticamente tutto li e finisce gettato.Girare girare e girare i semi nel colino non farà mai cadere tutto il gel.
Ho provato a premere i semi trattati a freddo inserendoli in un tulle (residuo di qualche bomboniera di matrimonio) precedentemente lavato e stra sciacquato, ma il devo dire che il gel che ti scorre tra le dita mentre strizzi fa abbastanza impressione e non è un'operazione piacevole. Il semi del gel prodotto con il metodo a caldo li ho inseriti nello schiacciapatate e, devo dire, che se si sta attenti agli schizzi è un'operazione accettabile. Ho congelato usando un portacubetti il gel che non mi serviva ed usato la piccola quantità necessaria per garantire fermezza alla piega dei miei capelli. Quando lo si usa non fa tanta impressione ma strizzarlo non fa per me. Se mi è venuto particolarmente denso, lo metto in uno spruzzatore con un po' di acqua o un olio leggero e lo spruzzo sui capelli prima di completarne l'asciugatura. A seconda dell'ispirazione scongelo uno o due cubetti e,se lo uso come gel per aiutare lo styling, ci aggiungo un paio di gocce di olio essenziale di limone o rosmarino per mitigarne l'odore, altrimenti lo aggiungo così com'è a l'impacco pre schampoo. Quando non ho voglia o tempo di combattere per estrarre il gel uso un po' di gel di Aloe e la piega regge meravigliosamente soprattutto se vado verso il riccio.

venerdì 11 ottobre 2013

Maschera eco bio per capelli fai da te.

Da quando uso prodotti eco bio i capelli non si sporcano più così frequentemente, sono morbidi e lucidi. Compro shampoo con un buon inci nella grande distribuzione (vedo un prodotto che mi sembra non contenere sostanze dannose, controllo su http://lola.mondoweb.net/viewforum.php?f=40 e, se va bene, lo compro) cercando di spendere non più di 3 €, quando mi vedo persa opto per il solito Garnier ultradolce al cacao e olio di cocco. Come balsamo uso lo Splend'or al cocco che trovo leggero e gradevolmente profumato. Con una tazzina da caffè piena di questo balsamo e (una volta si ed una no) un cucchiaino abbondante di zucchero  in estate faccio i cowash e i capelli si mantengono idratati, lucidi e non restano appesantiti. Maschere non ne compro più. A seconda del tempo a mia disposizione alterno impacchi di olio di ricino, oliva, semi di lino o Argan intiepidito e messo sulle lunghezze e sulle punte precedentemente inumidite, poi lego i capelli a crocchia, indosso una cuffia in plastica e, in inverno, un cappello. Se non ho abbondato troppo non cola. Lo tengo in posa quanto più posso e poi procedo con la solita routine di shampoo e balsamo. Oppure mischio Kefir, miele e frutta frullata a qualche goccina di olio essenziale di rosmarino o a un po' di oleolito di limone e stendo il tutto sui capelli che avvolgo in un asciugamano vecchio (che poi laverò). Cerco sempre di non far andare gli impacchi sulla cute, soprattutto se contengono olio. Alto impacco che faccio spesso è a base di  miele e olio di oliva. In sostanza escludendo qualche olio specifico o olio essenziale uso prodotti che si trovano in qualsiasi cucina e, devo dire, che gli effetti sui capelli sono ottimi. Personalmente mi trovo meglio a fare impacchi pre-schampoo che post perché ho la possibilità di lasciar agire i prodotti per più tempo e di lavare via bene l'eccesso ottenendo il risultato di capelli nutriti in profondità e senza residui appiccicati al fusto. La totale assenza di siliconi sui capelli fa si che qualsiasi impacco penetri con semplicità, non dovendo superare la barriera siliconica che impedisce ai capelli di respirare ma anche ai prodotti nutritivi di penetrare, e che il risciacquo non lasci residui appiccicati alla suddetta barriera siliconica.Ci vuole pazienza, un mese di pelle e capelli impazziti per il cambio di prodotti ma poi, vi assicuro, non capirete più come facevate prima ad usare certi prodotti.

giovedì 10 ottobre 2013

Le mutazioni corporali

Frutto di un'educazione conservatrice e repressiva a 20 anni avevo i capelli blu. Quando avevo 20 anni era la metà degli anni 90 e avere capelli di colori non naturali, indossare rossetti di colori pazzi (blu metallico, nero, verde, giallo...), portare quotidianamente smalti coloratissimi con i primi abbozzi di nail art in tutto nello sfondo della città di Napoli, vi assicuro non era da tutte.Già procurarsi i prodotti non era semplice, facevo accordi con piccole profumerie che compravano per me e solo per me prodotti strani che, non essendo ancora nato l'e-commerce, non mi era possibile trovare nella normale distribuzione, smalti, rossetti e cosmetici o li creavo io (burro cacao+ombretto=rossetto, smalto+ombretto=smalto colorato) o frugavo ai mercati nei cesti di cosmetici dalle marche ignote e dai colori strambi...insomma ero la regina dell'invenduto! Poi andai a Londra dove trovai tutto quello che avevo sempre cercato e ne feci una mega scorta. A 19 anni feci, non senza destare scompiglio in casa, il pearcing alla narice, a 20 quello al traco, a 23 il tatuaggio. All'università ogni volta che mi presentavo da un prof. pur evitando smalti troppo particolari quando andavo a ricevimento o durante l'esame orale, coprendo con i capelli naturali le fasce di capelli colorate, non indossando il rossetto e portando trucco ed abiti "regolari" venivo sempre definita come la ragazza con "l'orecchino al naso". Avrei fatto il pearcing al sopracciglio ma non ho potuto perché rischio il rigetto ( che ho già avuto all'orecchio), alla lingua ho la vena troppo centrale...all'ombelico non mi piace.Sono stata sempre fautrice delle mutazioni corporali, di tutte, credo che siano l'esternazione di quello che si ha dentro e che, non sempre, le parole o lo stile di vita riescono ad esprimere.Quando vedo che tutto quello che ho sempre fatto adesso è di moda e diffuso sono felice, mi piace.Essere tatuati, portando i rasta o la cresta, gli anfibi borchiati o avere mille pearcings non vuol dire essere sporchi trasandati o incivili è semplicemente un modo per esprimersi.Se poi lo si fa per moda...vuol dire esternare le proprie insicurezze e portarne le cicatrici tutta la vita, ma anche questo, a volte, può servire. Dopo 4 anni trascorsi o allattando o incinta e , quindi non potendo tingere i capelli o usare determinati prodotti, per la prima volta mi ritrovo a poter nuovamente mutare il mio corpo. Avrei voluto allungare i canini come si usa fare in America ma il mio dentista mi ha guardata perplessa, mi sto appassionando ai microdermal e vorrei riavere i miei capelli super blu, voglio ingrandire il mio tatuaggio e, magari farne un altro. Se diventerò vecchia sarò probabilmente stramba ma se mi vedrete passeggiare a 70 anni con anfibi e smalto verde non fatevi ingannare non è l'alzheimer, guardate la luce nei miei occhi e capirete tante cose...

mercoledì 9 ottobre 2013

Gli integratori alimentari

Ogni stagione ha la sua lista della spesa da fare in farmacia, la mia ti fa anche una tessera che ti da diritto a sconti e,ogni tot euro spesi, hai un buono in omaggio, lo so è pazzesco ma è la verità. In estate veniamo bombardati da pubblicità di integratori per aumentare l'abbronzatura, ridurre la cellulite o la fame, in autunno ci spronano a comprare pillole che promettono di rallentare la fisiologica caduta dei capelli, in inverno dobbiamo assolutamente rinforzarci con un multivitaminico e in primavera purificarci con le erbe....ogni "cura" dura tre mesi circa quindi facciamo giusto in tempo a terminarne una che dobbiamo iniziare la seguente. Ogni anno si cambia integratore perché si è scoperto che quello nuovo è più efficace. Ogni anno si spendono centinaia di euro in integratori spesso inutili.
Non è che sia contraria a prescindere, ma secondo me, se ne fa un abuso. Non tutti, non sempre, devono integrare, spesso basterebbe solo mangiare prodotti di stagione e di buona qualità, muoversi un po' in più e farsi colpire meno dalla pubblicità. Italia gli integratori costano uno sproposito. Quando mi capitava di trovarli negli scaffali dei supermercati all'estero mi rendo subito conto di quanto costano poco rispetto ai nostri. In gravidanza i ginecologi prescrivono davvero tanti integratori, all'estero non fanno lo stesso, sarò in mala fede ma credo che dietro agli integratori ci sia, spesso, più interesse economico che salutare.

mercoledì 2 ottobre 2013

Ho fatto una pazzia


Normalmente non mi concedo cose costose, mi barcameno tra oggetti di livello medio acquistati, magari, in promozione. Complice un buono spesa avuto in regalo da Coin e la mancata voglia di comprare l’ennesimo capo si abbigliamento di una taglia che, mi auguro, presto non sarà più la mia, avevo deciso di acquistare un famosissimo rossetto MAC, il fondotinta face & body o il meraviglioso profumo j'adore di dior, il cui campioncino mi ha accompagnato in molte belle giornate. Il profumo è stato il primo ad essere scartato perché credo che, per quanto bello, abbia un costo decisamente esagerato.  Invece seguendo http://www.youtube.com/user/langolodisaidori mi sono appassionata ai bracciali di Pandora. Stupenda la chiusura, bella la maglia a coda di topo di cui sono fatti, massicci, luminosi, fantasiosi. Mi hanno davvero rapita e così sono andata al corner Pandora nella Coin ed ho scelto il mio bracciale. L’ho preso leggermente più largo di come me lo aveva consigliato la commessa perché mi piace che scenda un pò sulla mano quando ho il braccio abbassato. Subito ho acquistato la catenina di sicurezza (se lo perdessi ci rimarrei malissimo) coni i cuori , i blocchi che, pare siano fondamentali per la stabilità del bracciale, e una charm con il fiore di melo.Lo trovo bellissimo, non me lo aspettavo così pesante, ma la cosa non mi dispiace affatto. L’ho aggiunto alle stesso polso su cui indosso da 14 anni un bracciale rigido ed ad un’altro a catenina con dei campanellini che tintinnano ad ogni mio movimento che mi fa compagnia da 10 anni.Visto così mi piace moltissimo e non voglio modificarlo anche se  a volte vorrei aggiungerci charms e renderlo più ricco.Ma non lo so perché quello che mi piacerebbe, che non è neanche completo, costa circa 500€ e, sinceramente, mi sembra una spesa decisamente eccessiva per un bracciale anche se fatta a pochi euro alla volta.